Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge è volta a risolvere normativamente la difficile e incresciosa situazione verificatasi a seguito della recente determinazione dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) di revocare alcune pensioni sociali ai beneficiari di assegni vitalizi riconosciuti in favore dei perseguitati politici antifascisti o razziali e degli internati nei campi di sterminio.
Il vitalizio di benemerenza che - come è noto - è stato attribuito con la legge 10 marzo 1955, n. 96, a coloro che furono discriminati dalla legislazione antisemita del 1938, solo di recente, e grazie all'intervento della Corte dei conti a sezioni riunite, è stato conseguito dai legittimi beneficiari che ne hanno fatto richiesta.
Nei mesi scorsi, tuttavia, l'INPS ha provveduto a revocare alcune pensioni sociali e, addirittura, a richiedere la restituzione degli assegni vitalizi già corrisposti. L'Istituto di previdenza ha ritenuto, in particolare, che, poiché il presupposto per l'ottenimento della pensione sociale è costituito dal non possedere redditi di sorta da parte del suo fruitore, la concessione dell'assegno vitalizio verrebbe in qualche modo a contrastare con tale principio e, pertanto, coloro i quali già beneficiano della pensione sociale non potrebbero percepire l'assegno di benemerenza.
La predetta iniziativa ha interessato, altresì, anche coloro che godono del vitalizio riconosciuto ai sopravvissuti nei